Call for proposal ESR XLII(3) 2024. Il valore del tempo dentro e fuori gli ambienti di lavoro.

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economia e società regionale – sezione monografica del n. XLII(3) 2024 coordinata da Vania Brino (Università Ca’ Foscari) Anna Carreri e Alberto Mattei (Università di Verona)

I cambiamenti dell’organizzazione del lavoro, legati alla transizione digitale, a cui il periodo pandemico ha dato un’accelerazione, e all’evoluzione di alcune professioni e aree del mercato, dal lavoro terziario alla manifattura, stanno dando forma a plurimi ed inediti schemi spazio-temporali del lavoro in diversi ambiti organizzativi con conseguenze che restano da esplorare (Eurofound, 2023). Si pensi ad esempio alle esperienze di smart working, lavoro da remoto e settimana corta nel lavoro dipendente, ma anche ad altre forme ibride di gestione spazio-temporale presenti nel lavoro autonomo e nel lavoro on demand per arrivare sino al nomadismo digitale.

La rottura di un tempo-spazio unico per il lavoro (la fabbrica prima, l’ufficio poi) implica il ridisegno dell’intero processo del lavoro sia dal punto di vista organizzativo che personale: le imprese sono chiamate a costruire nuovi sistemi di sorveglianza e modelli di leadership, i lavoratori e le lavoratrici a riarticolare il contenuto stesso dell’autonomia, del controllo e le routine e le pratiche di conciliazione vita-lavoro (Bertolini et al., 2022; Inapp, 2022; Osservatorio Smart Working, 2022; Peruzzi e Sacchetto, 2021). Il tempo e lo spazio si stanno sempre più configurando come dimensioni dirimenti non solo per la progettazione organizzativa e personale, ma anche per la cultura delle organizzazioni e del lavoro, aprendo la strada ad una nuova fase di regolazione del lavoro e potenzialmente ad un rinnovato conflitto sociale sul tempo di lavoro e lo spazio di lavoro non scevro del rischio di produrre diseguaglianze sociali (Ponzellini, 2020; Romens et al., 2022).

Indagando le recenti esperienze di alcuni colossi come Intesa San Paolo, Luxottica e Lamborghini, emerge chiaramente un cambio di passo, se così possiamo definirlo, nella progettazione di modelli organizzativi funzionali a promuovere nuove forme di flessibilità in una prospettiva che mette a sistema le istanze economiche delle imprese con la dimensione dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici. Queste nuove traiettorie organizzative trovano nella rivalutazione del fattore tempo, dentro e fuori i confini dell’impresa, il loro orizzonte di senso.

La qualità della vita lavorativa costituisce una variabile-chiave nell’indirizzare le strategie individuali del tempo e suggerisce come una politica del tempo vada integrata con un intervento sulla qualità del contenuto del lavoro, se si vogliono evitare le conseguenze negative per i dipendenti e per le organizzazioni di un lavoro alienato e compattato in un tempo di lavoro che, per quanto ridotto possa essere, non appartiene a chi lo vive e si contrappone al tempo di vita.

La riflessione che si propone in questo numero monografico, di matrice interdisciplinare, intende delineare le sfide che i nuovi modelli di organizzazione, in particolare con riferimento al tempo di lavoro, pongono ai sistemi giuridici, sociali ed economici. La Special Issue offre un contesto per ripensare e porre al centro la chiave di lettura spazio-temporale per l’analisi del ridisegno del processo di lavoro (e della sua articolazione con il non-lavoro), dei nuovi modelli organizzativi e della regolazione del lavoro.

Per una compiuta analisi dei temi evidenziati risulta essenziale adottare un approccio interdisciplinare, qui inteso come presupposto necessario per comprendere le molteplici sfaccettature e complessità del tema oggetto della Call for paper.

Sono accolti quindi contributi sia teorici che empirici (quantitativi e/o qualitativi), di diverse discipline e che utilizzano approcci teorici diversi.

La Special Issue prende in esame opportunità e implicazioni della ridefinizione dei tempi di lavoro, con particolare attenzione ai seguenti profili:

  • schemi innovativi di organizzazione spazio-temporale del lavoro, anche in relazione al ruolo della tecnologia
  • tempi e spazi come dimensioni emergenti della qualità del lavoro (es. nelle relazioni con le dimensioni dell’autonomia, del controllo, della conciliazione vita-lavoro, etc.);
  • soggettività e riconfigurazione dei tempi e degli spazi del lavoro e della vita (interpretazioni, adattamenti, preferenze, strategie)
  • implicazioni sulle dinamiche di relazioni sindacali e sulla contrattazione collettiva
  • impatto sulla fidelizzazione/engagement di chi lavora: potenzialità e rischi
  • nuovi strumenti e tecniche di conciliazione
  • tempo di lavoro e istituti retributivi
  • il benessere lavorativo e le sue ricadute sulla vita di lavoratori e lavoratrici e sull’organizzazione

Anche altre declinazioni, proposte dai/lle partecipanti in risposta alla Call, verranno prese in considerazione purché attinenti alla tematica generale indicata.

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(l’immagine in evidenza è stata creata con Canva)